L'Incredibile vita del Dott. Manuel Perez Efrain e di sua moglie la Dott.ssa Krystyna Helena Koskowska
La Fondazione P&K Perez-Koskowska fu fondata il 4 novembre del 2021 con l’obbiettivo di portare avanti il ricordo e lo spirito altruista del Dott. Manuel Perez Efrain.
Nel suo DNA c’è la volontà di perseguire progetti utili ad aiutare i più deboli ed emarginati così come fece in tutta la sua vita il Dott. Perez.
Il Volontariato, la Cultura e la Solidarietà sono gli anelli congiungenti le sue sfere di impegno. Non meno importanti e per questo inclusi al fine di creare coesione sono anche le aree di competenza nello sport e nella salute. Infatti ,in tutta la sua vita il Dott. Perez fu impegnato, grazie alla sua formazione medica, nell’aiutare il prossimo in ambito di Salute con molte attività di volontariato. Capì che il benessere nasceva non solo nel curare ma anche nel prevenire e per questo fu un gran sportivo e stimolò pazienti ed assistiti a praticare sport frequentemente perché alla base di un benessere mentale e fisico si poteva uscire da condizioni di povertà o problematiche sociali.
Infatti lo sport, oltre ad essere un benessere dell’individuo, crea aggregazione e supporto nel condividere e confrontarsi su realtà che individualmente si manifestano spesso insormontabili.
Nato il 10 marzo 1945 nella città andina di Huancayo (Perù), visse i primi anni della sua gioventù nel capoluogo, cresciuto nel rispetto degli impegni di studio e del lavoro dal papà calzolaio e la mamma casalinga.
Con sua sorella ed il fratellino, si trasferirono poi nella capitale Lima per gli studi superiori.
Frequentò la prestigiosa scuola Militare “Leoncio Prado” dove si preparò per accedere al corso di laurea in Medicina, praticando sport e ricevendo una disciplina militare che gli insegnò il rispetto dello stato, delle autorità e un forte senso civico.
Diplomatosi con la XIX Promozione, partì per l’Italia dove nella città di Bologna iniziò la sua formazione in medicina.
Durante gli studi partecipò ad uno scambio culturale in Polonia, dove nella città di Varsavia conobbe la Sig.ra Krystyna Helena Koskowska che poi divenne sua moglie. Trasferitisi in Bologna, decisero qui di creare una famiglia. Laureatosi in Medicina e Chirurgia, si specializzò in Gastroenterologia.
Iniziò a fare volontariato in ambulanza presso la Pubblica Assistenza Città di Bologna e partecipare all’assistenza dei meno fortunati ed emarginati gratuitamente presso il dormitorio pubblico “Sabatucci” di Bologna e l’ambulatorio per irregolari presso ASL di Reggio Emilia.
Parallelamente mandava aiuti in una delle regioni più povere del Perù con la Caritas di Bologna per supportare la popolazione andina.
Nati i suoi figli Cristian ed Alexander, iniziarono le scuole in Italia, dove iniziarono a coltivare lo sport come il papà.
Nel 1987 tutta la famiglia si trasferì in Perù, dove il Dott. Perez iniziò la sua collaborazione con l’Arcidiocesi del Callao.
Gestiva 3 ambulatori gratuitamente in una delle baraccopoli più grandi e temute di tutto il Sud America chiamata “Boca Negra”. Neanche la polizia entrava, ma lui ed i suoi figli erano liberi di circolare e ben accolti per via del lavoro prestato dal papà.
Era docente nei corsi di infermeria tecnica, dando formazione nella salute agli alunni provenienti dalla Baraccopoli, e così cercando di dare opportunità lavorative a chi non ne avrebbe avute tramite i canali ordinari.
Essendo un periodo difficile e tumultuoso per il paese con attentati da parte dei terroristi di “Sendero Luminoso”, dopo 2 anni decisero a tappe di rientrare in Italia. Prima la mamma con Cristian che iniziò i suoi studi superiori al liceo “Copernico” di Bologna con indirizzo linguistico e permettergli di mantenere una visione internazionale come cultura e vita.
Seguì l’anno dopo il rientro di Alexander e subito dopo del Dott. Perez.
Il rientro non fu facile ne scontato per il lavoro e l’accoglienza ma questo non scoraggiò la famiglia Perez.
Riniziò da capo con il lavoro attraverso il servizio di guardia medica nelle aree disagiate e quindi meno coperte da medici perché difficili da raggiungere come l’appennino Modenese e Reggiano.
Assieme al lavoro, continuò il suo esempio anche nello sport praticando nuoto pinnato nella squadra del gruppo sportivo Guardia di Finanza di Modena, portando a casa diversi titoli italiani nella sua categoria master in cui milita tutt’ora il figlio Cristian.
Si dedicò anche all’emergenza lavorando al 118 nel parmense e come medico di base in provincia di Modena.
Lavorò sulle piattaforme marittime, si occupò di trasferimenti in aeroambulanze,…ma non perse mai l’obbiettivo della sua vita di dare aiuto ai più emarginati e sfortunati. Per questo nelle aree da lui assistite dell’ appennino modenese , reggiano e il bolognese , lasciò un vuoto assistenziale di salute ed umanità quando il ……aprile 2021 la pandemia Sars-Cov2 lo infettò mentre era in prima linea al lavoro nonostante l’età lo avrebbe potuto lasciare a casa in pensione. Lavorò e si infetto in una terapia sub intensiva nel modenese.
Nata l’8 aprile del 1944 in un campo di concentramento in Germania a Rockelwitz, dopo che suo padre ufficiale dell’esercito polacco fu imprigionato così come la mamma.
Dopo la guerra, crebbe nella Polonia dell’est nel paesino di Lascwow.
Frequentò le scuole superiori in un collegio femminile religioso, dove ebbe una formazione umanistica.
Proseguì gli studi all’università di Lublino e si laureò in Storia dell’Arte. Durante gli studi conobbe il Dott. Perez e insieme a lui, terminati gli studi, si trasferì in Italia.
Crebbe i due figli e supportò sempre il marito in tutte le sue passioni umanitarie e culturali, oltre che sportive e di volontariato.
Lo seguì nelle sue scelte di vita e di viaggio in Perù, così come il supporto nel ritornare in Italia anni dopo.
Alla morte, insieme ai due figli Cristian ed Alexander, fondarono in ricordo del Dott.Perez la Fondazione con sede in Bologna.
Qui dove nacque il nucleo famigliare, la Fondazione cerca di portare avanti i suoi insegnamenti di vita con opere pratiche.
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